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      El Griti ancor non è ritornato di Riva etc.
     
      Letera di Marco Rizo, data in Nago, a dì 4 mazo, hore 19, a Josaphat, suo fradello. Come in quella matina si levono, una hora avanti zorno, di Alla e veneno a hore 10 a Riva. Et fenno condur l'artellarie, che era in Riva, lì a Nago, a pie' dil monte di Agresta, ch'è una montada asprissima; et sono do canoni grossi et do colobrine; de li falconeti si porta di quelli sono in campo. Per un'altra via quella note, a do in tre hore, se avierano l'artilarie sopra el monte e serà dificilimo, tamen [481] bisogna averle ad ogni modo; e sono stà condute da Torbole a Nago a braze de guastadori et altri. E di l'exito di l'impresa aviserà; e sono tanta zente da piedi e da cavallo, che l'è stato gran vergogna haver sin mo' dormito, e sono svegliati con gran faticha etc. Altro non pol scriver etc., è su fazende assai et spera in Dio tuto anderà bene.
     
      Letera di 14 mazo, hore 22, di Zuan Francesco Bertoldo, ex castris contra castrum Predae. Come in quella note, con el nome de Dio, fo mandato a prender el monte, per guardar che non fosse brusate queste case de Volam, per i nostri allozamenti; el qual vene con zercha 1500 fanti di nostri. Poi quella matina tutto el resto dil campo se è levato, et se ne sono venuti lì, alozati a Volan, per expugnar quella maledeta Piera; e hanno fato condur 4 canoni, 3 colobrine, 4 sacri et 2 falconeti. Et perchè i nimici se hanno messo ben in hordine di artilarie a tutta quella muraja, che vien fino su l'Adexe, che scova tuta la pianura, bisogna indusiar quella nocte a piantar le artellarie, et damatina, con la gratia de Dio, dar dentro.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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