E spera ogni modo la se torā, ben che i l'hano molto fortifichata; hanno fato boni repari dentro, e hanno fato de fora de la muraja un fosso. Li pavioni, che erano fra la Piera et Caliam, sono levati et non se ne vede salvo do. Hanno lassato quel numero di persone li ha parso; et sono rimasti alguni al Caliam, el resto andati versso Trento. Crede ben che tutta quella nocte i farano star nostri in arme. Et ha uno alozamento el provedador Emo, che stando al balcon, e sentadi a taola, vedeno combater la Piera, e vedeno tutto, fino passato el Calian; et č in una caxa non fu fata con ducati 300, et č di sopra, e il Griti di soto. Le zente d'arme č in belle squadre, e sono fantarie assaissime, sono missier Dionisio di Naldo e tutte le fantarie erano im Brentonega; et č bel veder quel campo. E otenuto questa, anderiano a Archo. Item, a hore 23, scrive nostri haver fato un pocho di scaramuza, zercha 50 di li nostri cavali con alguni fanti, con alcuni inimici, qualli se haveano imboscato a quel boscheto a presso Slavim et trazevano; et li nostri ne hanno preso zercha 12 boni homeni et ben armati, che li hano scomenzato meter in fuga. Quello seguirā darā aviso.
Letera di 15, hore 22. Come el tempo heri se messe a la pioza, e tuta questa nocte, e fin hora ancor non fa altro, con gran disturbo di quelle cosse e di poveri fanti e zente d'arme, che conveneno [482] star a la guarda tutta la nocte; e ha impedito al lavorar di repari per meter l'artellaria. La qual cossa non se pol far de zorno, perchč i nimici hanno gran numero di artellarie.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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