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      Tuta quella muraja è piena et la rocha, et fino su la riva di l'Adexe canoni et colobrine, e tra li altri un pezo, che traze più di 80 libre di ferro, che non è modo di potersi acostar. E ozi nostri hanno fato far assai cabioni, e questa nocte le se meterà in hordine; ma si dubita di quella impresa di la Piera. E dice, il provedador Emo mai fu di opinion, perchè el sapea si haria dificultà, tamen non cessa etc. A Trento se intende esser pochissima zente; e si dice a la Piera sono alozati in quelle caxe, et al monte acosto, da 5000 persone. E questa notte, circha 2 hore di notte, fo cridà: Arme! Arme! e non fo poi altro. E di lì a una hora fo cridà: Arme! Arme!; e questo fo la 2.a volta, che da 3000 di nostri in campo, vedeano la luna soto i nivoli, in zima el monte ch'è acosto la Piera, et el vento menava i nivoli e deva certo splendor di luxe a le volte, in modo tutti tegniva certo veder zente in grandissimo numero, che in furia veniseno zoso dil monte, e contrastavano di questo in campo, et era gran remor. El tempo è a la pioza e piove assai. Item, ozi, scaramuzando, missier Piero Gambacurta è stà ferito da un schiopeto in uno zenochio, e sta molto mal. Item, se ha fato desfar el ponte de Ravazon et se conduse suso, qual è un mio lonzi di qui; e meterassi, per passar di là, a bombardar, da l'altro lado di l'Adexe, la Piera. Item, post scripta si ha deliberato al fermo diferir a piantar le artellarie doman di notte, atento li guastadori, che tuta sta note e ozi si hanno affatichato, et sono strachi e tutti anegati, è forzo questa notte i se reposserano etc.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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