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      Et nel tirar, credendo che li inimici saltaseno fuora, li fo datto, im compagnia di le fantarie, 100 homeni d'arme et assai ballestrieri a cavallo. Non è ussito algun, ma hanno tracto questa nocte tante boche de artellarie e continuamente trazeno, che non è possibele crederlo, tamen non hano morto alguno, che è una bella cossa. Et hora, ch'è l'alba, le nostre artellarie hanno scomenzato a tirar, tien che le farano el dover. Quello seguirà darà aviso. Tuto el campo è in arme; e si sta per veder quello vorano far li inimici, qualli sono grossi tra el Caliano et la Piera, et se dize esser da più di X milia fanti, tra soldati e vilani.
     
      Letera di 18, hore 23. Come ozi, a cercha mezo zorno, da le artellarie nostre è stà butato zoso la mità di la torre di la Piera, et se va driedo bombardando el revelin et la muraja; et spera da sera sarano a bon termine, e non l'havendo, mancherà pocho. E sarà cossa di gran reputazion etc., che in conspectu de li inimici sia tolto questo loco fortissimo, a la difesa dil qual è X milia persone; ma chi la vorà bisognerà combaterla, perchè lhoro non se renderà a pati, perchè ponno haver continue soccorsso. Le nostre artellarie ne hanno amazato assai; et quando vene zoso la torre ge erano zercha X dentro, che trazevano continuamente, i qualli sono rimasti sotto il ruinazo; e le sue artellarie hanno etiam amazato alguni de li nostri. Continuamente non si fa altro che bombardar; e sempre bisogna star con le arme indosso, e la note e il zorno si crida: Arme!


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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