Etiam li fo mandato assa' zente d'arme in socorsso, bisognando. Et furono recuperate le artilarie, morti di todeschi 100, di nostri 50; et fo presi do homeni d'arme todeschi, con li sui cavali. Da poi parse a li capetanij retirar l'artilarie in driedo, per veder tutte quelle fantarie spagnole et guascone, et molti de li nostri, esser sbigotiti; et sono stà tirate indriedo al primo loco dove erano. Conclusive, todeschi tolseno uno falconeto et inchiodono una colubrina, come dirò di sotto.
Et venuto zoso consejo, gionse letere di sier Hironimo Contarini, provedador di l'armada, di 19. Come havia auto Pexin, salvo le persone, il resto a descrition di esso provedador, sì come di soto per le letere scriverò.
[1508 05 21]A dì 21. Si ave la matina di Goricia. Avisa aver da Zuan Francesco d'Ascole et Franco dal Borgo, come, andati con le compagnie a Vipao, loco todeschi recuperono, dove erano certi fanti todeschi dentro, et quello combatendo, lo preseno per forza et fu posto tutto a sacho, et fu fato gran crudeltà per nostri, et quello ruinato e disfato, come dirò di sotto. Item, questi aver preso etiam do altri casteleti, San Zorzi et Santa †. Item, il provedador Corner deva danari a le fantarie, et ne fuziva.
Fu fato avogador di comun, in luogo di sier Alvise Zorzi, non era intrado, per la egritudine, sier Antonio Condolmer, è ambasador in Franza, quondam sier Bernardo. Et fu posto la parte, per i consieri, che 'l dito, hessendo a li servicij nostri, habbi termine zorni 3, poi ritornato, a risponder: et acciò [488] l'oficio non vachi, domenega sia electo uno avogador in suo loco; et che 'l sier Antonio, poi che 'l sarà ritornato, volendo intrar, entri in locho dil primo vacherà, come ad altri e stà fatto.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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