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      Ave 140 di no, il resto di la parte; et fu presa.
     
      Et avanti il consejo si redusese, poi levato il colegio, vene letere di campo, soto la Piera, di 19, di provedadori. Avisava dil desordine sequito; et che spagnoli erano di opinion di meter a sacho nostri, sì che non si pol aver honor. Et l'opinion de li capetanij è di levarsi e redursi col campo di qua di Roverè, in loco securo; et hanno più guerra da' spagnoli nostri cha de' todeschi, sì che la Signoria comanda habbino a far; et che quel campo è in gran pericolo. Et chiamato li consieri in palazo dil principe, et alcuni savij, fo d'acordo scritto ai provedadori preditti, visto e inteso tal disordine, fazino, come par a lhoro e li capetanij, di levarsi o non etc. Conclusive, todeschi tolseno uno falconeto et inchiodò una colubrina.
     
      [1508 05 22]A dì 22. Da poi disnar, el principe andò, con li oratori et assa' patricij, a le exequie dil patriarcha Surian nostro, fato in la chiesia di San Piero di Castello. El corpo prima era stà posto in uno deposito et mandato la sera avanti a Santo Andrea di Lio a sopelir, come esso havia ordinato, per esser stà certosino. Fu fato le exequie consuete; fece la oratione sier Zuam Marin, l'avochato grando, di sier Hironimo etc. Et fu posto una cassa, in forma che vi fusse il corpo.
     
      [1508 05 23]A dì 23. Nota, a dì 21 la matina in colegio veneno 12 oratori triestini, la nome lhoro sarano qui sotto posti, et exposeno la inopia lhoro, pregando la Signoria fusse contenta remeterli li ducati XV milia si deteno di taja etc., et voleno esser boni servitori.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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