Letera dil dito, ivi, a dì 9. Heri non scripse per non haver materia, e tuto heri fu in terra. E prima mandò il suo armiragio, con tutte le zurme, per tirar le artilarie al basso; e quasi tutte fono presentate heri a la porta, quale, perchè era murata, non era stà ancora aperta; nè altre porte se tien aperte, excepto che se intra per el portello da marina, cussì volendo il governador, aziò che soldati nè galioti non pratichano dentro la terra et la metino a sacho. Al che tieneno bone guardie, fino sarà expedito e trovato i [511] ducati 15 milia hanno promesso; e si fa etiam per hebrei, di li qual esso signor tenta trar qualche bona summa de danari, e lhoro se fanno poveri. Et eri fonno fatte levar tute le zente d'arme et aviar verso l'Izonso e alozerano de là dil fiume. Hozi leverano le fantarie e resterano senza molestia, per esser pericolosi. Et eri, volendo el capetanio todesco andar per terra a la volta de Alemagna, qual, come fo uno trar de balestro fuor de la porta, ancora che l'havesse la letera de passo e scorta, fo da i diti nostri fanti, senza rispeto alcuno, butà da cavallo e spogliato, insieme con XI compagni che 'l havea, restato lui in zipon e li altri in camisa; e pezo saria stato, se non li soprazonzea el signor Bortolo. Di questi triestini hora sono doi in castello, che sono uno Bissorman et uno Frescazonta; e spera le cosse se meterà ben in asseto. Di lì si ha, per letere dil podestà di Montona, che quelli da Pisin, a piedi et a cavallo, più volte li sono corssi fin a le porte, et brusata e depredata la mior villa l'habi; perhò in questa matina, stati insieme con il governador e provedador et lui, concluseno de tuor quella impresa de Pisim, et l'hano data a lui provedador di l'arma'. La qual aceptò molto volentieri, E li danno 200 cavali lizieri, 700 fanti et li cavalli sono in l'Histria, et con 3 pezi de artellarie.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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