[513] Letera dil dito, in galia, a presso Pyram, a dì 12 mazo, hore 24. Come scrisse che dovea andar a Monfalcon; et quella notte, volendo levarsi per andar a la dita volta, et andato assa' avanti, li azaffò el vento da ostro sirocho et convene tuor l'altra volta e venir lì a Pyrano. Dove, non molto da poi zonto, li sopravene una letera dil provedador Corner, che non seguiti l'impresa, ma vengi a Trieste. E cussì, con le do galie havia con lui, subito ritorneria a la volta di Trieste; e spera li nimici, adunati a Postoyna, tutti si dissolverano. Voria cavali 300 e fanti 1000, e promete vitoria di Pisim e Fiume, e cussì scrisse a la Signoria; e che fazi ritornar li arsilij, per non esser più bisogno. Doman andarà a Parenzo per meter hordine, che, capitando lì i stratioti, tornino indriedo, e il medesimo scrisse in Cao d'Istria etc.; sì che convien ritornar a Trieste, per esser a l'impeto de i nimici, si venirano, come per la dita letera, auta dil provedador zeneral, appar.
Dil ditto, ivi, a dì 14 mazo, a hore una di nocte, ricevuta a dì 17. Come eri, per non star al pallo, andò versso Cità Nuova et Cervere, per trovar qualche explorator da mandar a Postomia, e in quelle parte di sopra, a saper i progressi de li inimici, come fece per mezo di rectori di Montona et Araspo. Et a marina trovò persone assai di nostri, che ne erano venuti contra con tanta alegreza, judicando dismontasseno per tuor l'impresa di Pisino, qual loco li è molto infesto, e fatoli gran danni, et pur l'altro zorno, sopra quel di Montona.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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