E visto, che non erano per tal effecto, nè che le zente arivavano, restorono terrefacti. Li confortò e promisse subito di ritornar. E vene a Pyran e trovò nove, che le zente inimiche a Postoyna non erano si non certi villani, e a Lubiana solum era el ducha de ..., con la sua corte e niuno forestier. E scrisse subito al provedador Corner, pregandolo a remandar li fanti deputati a la expeditione e li cavali, e si levò poi per venir a Trieste. E in camino scontrò letere del ditto provedador, li avisava etiam tal nova, e remandava tutti dicti fanti e aviato cavali 400, zoè 300 stratioti et 100 balestrieri, remetendo la cossa al parer suo; unde mandò la galia Riva in contra i arsili e barche, sopra le qual sono dicti provisionati, con ordine che vadino a Cervera, loco a presso Cità Nova, dove dismonteriano et se farà la massa de le zente tutte: spera sarano da cercha 2000. E lui provedador va ordinando le cosse che erano disquadarnate. È stato in Cao d'Istria, per far revochar l'hordine a li passi di li stratioti, che dovesseno passar a Cervera e non [514] più ritornar. et messe hordine dil favor di le zente li dia mandar quella cità e di le vituarie, e cussì a Muja. E' fo per una horra a Trieste e non dismontò, perchè non dismontaseno anche le zurme; e mandò il suo secretario a congratularsi con sier Francesco Capello, cavalier, venuto lì provedador. E fece levar le barche di le artillarie et munitione e le mandò al ditto loco de Cervera, e ordinò al capitanio di le galie bastarde, et sier Francesco Contarini, sopracomito, che li venisseno a trovar; e cussì è ritornato lì a Pyran e va preparando tutte le cosse, e mercore proximo si aviarano con il nome di Dio le zente tutte ordinariamente a la volta di Pisino, e spera consequir questa vitoria.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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