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      Dil dito, nel castel Trevixo, a dì 17. Dil zonzer lì a quel castelo, nominato Trevixo, mia 5 da Pisino; e mandato a dir si rendeseno, rispose quel castelan non lo voler far per cosa alcuna. E per non lo lassar da driedo, li deteno la bataglia; si difese gajardamente per zercha do hore, e per forza lo preseno e fo dato a sacho, ch'è stato al preposito, per meter teror a quelli di Pisino. Sono stà morti molti dil ditto castello, e trovato zercha cavalli 25 tolti per stratioti. Quella note alozerano lì o [518] damatina se presenterano soto Pixino; spera indubitata vitoria.
     
      Letera dil dito, data in li felici castri, a presso Pixino, a dì 18 mazo, ricevuta a dì 23. Come à inteso si trata le trieve. Avisa il modo fo preso il castello di Trivixo. Et fo che in quella matina, eri, si aviono, con bon tempo, da marina partiti, ch'è mia 13; in strada comenzò a piover e li bagnò tutti. E presentati al castello, non si volseno dar, volendossi difender con zerti archibugi, e lo volseno expugnar per non lo lassar da driedo. E da poi preso el borgo, reduti li homeni in la torre asai bona, con legname et polvere li brusono el ponte levador; et quello caduto, introno dentro con gran faticha, aziò non seguisse inconveniente ne l'intrar tra soldati et galioti, che zà ne era qualche principio. Et in questa matina, avanti si levaseno, con il focho feno crepar la ditta torre, per bon rispeto; et per nostri fo messo focho in le caxe, e non ostante la pioza, ardevano grandemente. Et a hore 4 di zorno, cesata la pioza, si aviono versso Pisino; e mandò avanti alcuni, a veder di haverlo senza altre forze.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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