Et aspetati per spazio de meza horra, venero con bone parole, voleano termine zorni 14, non per altro cha per lhoro honor, e poi li fariano cossa grata. Ai qual iterum fo risposto, che non li dariano tempo due horre; et che la terra saria di la Signoria omnino, zonta l'armata e le zente per terra, e poi domanderiano pacti, che non li haria, commemorandoli Goritia, Trieste, Treviso et Pisino etc. Et lhoro volseno tempo a ritornar a referir questo fato, in eodem instanti, al suo consejo. Tornorono a marina, e conduti a lhoro provedador, li dimandono a che modo el volea la terra. Li disse, salvo l'aver e le persone. E cussì iterum andono in terra e poi tornorono e si rese al modo, ut supra. E fece letere di passo a li soldati erano lì, numero 250, e domino Zuan Rauber, era capetanio lì per la cesarea majestà; i qualli andono a la volta di Alemagna. E mandò la insegna di missier San Marco dentro, con il suo armirajo, compagni e balestrieri, qual fu aceptà con festa. In castello messe sier Hironimo Querini, di sier Smerio, che è podestà a Humago, et era zà zorni 3 con lui provedador, venuto per alcuni servitij; et a dì 2 zugno dia venir il suo successor a Humago, e lì ha lassato suo fratello in suo loco; e provedador in la terra messe sier Andrea da Mulla, di sier Nicolò, che è a Muschio, finito l'oficio di camerlengo e castelan di Veja. E l'à mandato a chiamar con 100 di mior homeni isolani, qualli starano a custodia dil castello, porte et piaza, fin per la Signoria sarà provisto; sì che hora è serà le porte in questi colli di Trieste e Fiume, e li dacij farano gran augumento.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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