Et nota, che missier Zuan Jacomo disse, per le insolentie, havendo a passar vicino a Brexa, aria voluto le porte fosseno stā serate; et quelli brexani risposeno non dubitar di 0, imo si ave certo im Brexa erano X milia homeni da fati, tutti armati, per custodia, fato la descrition tacita, et venuti dil conta' dentro. E nota, lė a San Vilio tuto il campo di francesi e scozesi si meseno in arme contra spagnoli et anche taliani, adeo pocho manchō non fosseno a le arme et a la zornata insieme etc. Richiede esso provedador licentia, al suo ritorno a Verona, di repatriar.
Di sier Zorzi Emo, provedador zeneral, di Verona, 3 letere. 0 da conto.
[550] Di Riva, di sier Marco di Renier, provedador. Come el dė di Pasqua, a dė ..., a Trento fo publicā la trieva. Et che 'l zeneral di Landriano ā ditto, a uno andō lė a Trento, el ducha di Geler era assediato dal re di romani. Et expedita quella impresa, il re veria contra sguizari versso Belinzona et il stato di Milan; et che non vuol haver pių guerra con la Signoria di Veniexia.
Di Franza, pių letere, di l'orator, la prima data Avėgnon, a dė primo. Di l'intrar di Roan lė, honorato como re, coverte le strade etc. Era in suo compagnia do cardinali, videlicet ... Et vene una letera dil re al cardinal, diceva la Signoria volea concluder le trieve senza di Geler etc.; e il re voria parlar a l'orator nostro. El qual si partė e andō a Lion dal re, zoč a certo loco di fuora. Et cussė a dė 4 scrive coloquij abuti col re, che si duol la Signoria vol tratar senza di lui, et non aspetar il prescidente; et scrive longo zercha questo, ut in litteris.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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