Et narò quanto li ha ditto pre' Lucha; et laudò il suo secretario Zuan Jacomo Charoldo. Disse di Riva, e laudò sier Marco di Renier, provedador, et altri. Fo laudato dal principe. Nè altro fu fato in questo pregadi.
[1508 06 20]A dì 20. La matina in colegio fo sier Lunardo Bembo, venuto baylo di Constantinopoli, vestito di veludo negro, manege dogal, con barba. Referì alcune cosse di Constantinopoli e di Sophì, et fo rimesso che 'l referisse im pregadi.
A dì 20 dito. Fo pregadi, da poi disnar, et fo secretissimo: fonno su le cosse dil signor Bortolo d'Alviano, zercha la conduta tratata di qui, per la ferma se li à (a) dar; et par li soi agenti fosseno partiti in disacordia di qui. Et fono leto letere di sier Zorzi Corner, el cavalier, sopra tal materia, et altre deposition. Et come è rizerchato di esser conduto col papa, con Franza et con fiorentini. Et tandem fu posto, per alcuni di colegio, condurlo con ducati 30 milia a l'anno, per do anni di fermo, et uno di rispeto, in libertà di la Signoria; et li sia donato in feudo il castello di Pordenon in Friul, noviter aquistato, con le soe habentie et pertinentie, a lui et soi heriedi legitimi, ut in parte; et scrito al provedador Corner trati tal cossa, atento che lui voleva ducati 35 milia a l'anno. Or fo disputatiom; e fu preso di darlo, et comandà gran credenza.
Di Franza, di l'orator, date a Moratino, di 15. Come andò dal re, a dirli di la conclusion di la trieva, juxta i mandati. Qual fulminò, usando gran parole; et che la Signoria non doveva mai far tal cossa, et altre parole, ut in litteris.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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