Disse di la vitoria di Cadore, e di corpi di todeschi [575] numero ..., bellissima zente. Disse la condition di lochi aquistati, et Cremons, Trieste et Postomia, qual l'ànno restituita; ma li do castelli lhoro volevano, zoè ..., non ànno voluto, perchè con effecto non haveano raxon; et che si la trieva non seguiva, sariano andati a Lubiana e più oltra. Item, non à vadagnato 0; aria potuto vadagnar di butini, in soa parte, rite ducati X milia; non li à voluti; et sempre à 'uto 50 cavali a so spexe. Disse molte cosse, e di la consignatiom di Pordenon al signor Bortolo etc. Fo laudato dal principe; et perchè il loco di savio dil consejo l'aspetava, introe. Et nota, questi nominati di sopra, sier Piero dal Monte, Vitelli e gli altri venuti qui, erano alozati in caxa sua.
Da poi disnar fo colegio di la Signoria et savij, per consultar zercha risponder in Franza a letere aute, ut patet.
Non volgio restar di scriver do cosse notande, sequite questi zorni: una a Zara, par piovesse aqua como sangue; l'altra a Chioza, di certa Nostra Dona aparse a la marina a uno Silvestro, dicendo quelli di Chioza fa gran pecati, et si non si varderano, arano malli assai, zoè sacramenti falssi et ...; et havia uno puto in brazo con le piage, e poi partì per mar etc., come più diffuse scriverò di soto. La qual sentò sopra certo legno, et ivi è fato una chiesiula di taole. À gran concorsso; era cossa inextimabile la zente vi andava. E fo dipenta con quel Silvestro e la barcha etc., e si vendea per tutto.
Scurtinio dil provedador a Goricia.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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