Erano 3 cavalieri solli, vestiti d'oro: sier Zacaria Contarini, sier Alvise Mocenigo, et sier Piero Pasqualigo; il doxe, damaschin cremexin con manto; il signor Bortolo, vestito di ormesin paonazo e bareta di veluto paonazo. Or erano 5 paraschelmi ben in hordine; et tutta la terra in festa, gran moltitudine di barche et persone, tutti jubilando. Et col bucintoro veneno fin a la chaxa dil duca di Ferara, dove era preparato; et il doxe lo acompagnò fino a la camera e lì rimase.
[1508 07 10]A dì 10. La matina esso signor volse venir a la Signoria a l'audientia. Li fo mandato alcuni patricij a levarlo, cavalieri et altri; et con li piati vene in colegio, reduto nel mazor consejo. Et disse, coram omnibus, alcune parole zeneral; et havia fatto parte di quello voleva far, per gloria di questo illustrissimo stato, ringratiando la Signoria de li honori fatoli etc., laudando li condutieri e capi stati con lui, e il provedador Corner sopra tutti. Il principe li usò grate parole, acertandolo esser in gran gratia di la Signoria nostra; et usato verba pro verbis, si partì. Et la piaza era piena a vederlo. Si li darà il stendardo et vexilo un zorno di questa septimana.
Da poi disnar fo pregadi, per la relatione dil Corner, provedador. Et fo prima leto le infrascripte letere; et prima:
Di Franza, di sier Antonio Condolmer, orator nostro, più letere, date a Lion, di 18 fin 26. Coloquij col re et col cardinal Roam, qualli si doleno la Signoria habbi concluso queste trieve senza il voler dil re; et che molti malivoli meteno mal, tamen non si pol una sì streta amicitia romper.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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