Fu posto, per li savij, certa parte, di scriver in Franza cercha le ripresaje, per expedir quella materia, et acetar li capitoli alias mandati etc. Sier Antonio Trun, procurator, savio dil consejo, et sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma, qual è intrado, vol a un altro modo, e non acetar questi capitoli. Et parlò primo il Prioli; li rispose sier Piero Duodo, savio dil consejo, qual etiam non vol stender a ripresaje, ma scriver al capetanio di le galie bastarde vadi in Ponente, per caxon di le galie di Fiandra venute, et galie di Barbaria, è in Istria, che va. Sier Antonio Trun parlò, et vol non abandonar il Levante, ma armar qui do galie bastarde et mandarle im Ponente. Sier Bernardo Barbarigo, fo capetanio a Corfù, andò in renga; disse il pericolo di Corfù, ussendo Camallì, e di Candia etc., e non si abandona il Levante. Poi volse parlar sier Bortolo da Canal, savio ai ordeni, ma si tolse et non potè compir; adeo sier Antonio Trun messe consultar mejo, e venir doman a questo consejo sopra questa materia. Andò le altre parte, et have poche balote; preso di tutto il consejo l'indusia, ad melius consulendum.
Fu posto, per li savij, elezer per colegio uno scrivan a la camera di Goricia, con ducati 5 al mese; et fu presa.
Fu posto, per li consieri, quando è cazado li zudexi dil bancho di Agustini, entrino li provedadori di comun; e cussì si observi al banco di Lipomani. 5 di no.
Copia de una lettera del re de Trimisen al re di Spagna, mandata a la Signoria per l'orator nostro in Spagna.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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