Et poi, per Gasparo di la Vedoa, li fo dato, sopra uno messal, solenne sacramento, de more, di fedeltà. Et lui zuroe con tutte do le man; poi ringratiò la Signoria, prometendo governarlo con fede ed justicia etc.
Da poi disnar fo pregadi. Fo provato li patroni a Baruto. Et non fu letere, salvo una di Milan, dil secretario. 0 da conto: e come il gran maistro havia la febre etc., ut in litteris.
Di Cataro, di sier Hironimo Contarini, provedador di l'armada, di 6, et dil retor. Come era lì a la bocha con galie, in tutto numero X; a Corfù era le bastarde. E turchi a Castelnovo erano sanzachi numero do, et persone 8000, et fevano calchare, fato condur legnami. Et voleno fabrichar Castelnovo, si dice far do dardanelli, zoè di qua a le Cadene fabrichar, la qual cossa saria actum de Cataro, si fusse comportato; perhò voria saper di la Signoria quello l'ha a far, o si 'l dia lassar fabrichar, o devedarli etc., ut in litteris.
Fu posto, per li savij, le parte di le ripresaje con Spagna; et fonno varie opinion, le qual non mi extenderò in scriverle. Parlò sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma, sier Piero Duodo, savio dil consejo, sier Alvixe da Molin, savio dil consejo; et fu preso scriver in Spagna, et acetar certi capitoli, ut in parte. Ma, poi preso, sier Piero Capelo, consier, messe di suspender tal diliberation fin luni, che saria pregadi. E fu presa.
Item, fu posto, per li savij, alozar Vitelli Vitelli, Renier di la Saseta et Guido Guan a li confini di todeschi. Fu presa.
Fu posto, per li savij, varie opinion di armar, sì per le cosse di Cataro e Levante, qual per li corsari armano im Ponente.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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