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      Da poi disnar fo pregadi, per lezer lettere, le qual sono queste:
     
      Di sier Andrea Bondimier, capetanio di le galie di Alexandria, di 9 lujo, dal Zante. Avisa il suo partir di Alexandria a dì ..., con licentia dil soldan, et le galie carge et tolto nave a ratta; sì che queste galie è riche di ducati 400 milia in zercha, et non è restà ducati 6000 di valuta di nostri in Alexandria. Item, che lui capetanio è stà amalato e im pericolo di morte, di febre et cataro; tamen, gratia Dei, è varito etc., come in le letere.
     
      Di sier Marco Loredam, capetanio di le galie bastarde, date al Zante. Come, hessendo a [598] Corfù, intese che alcune barze biscaine erano intorno, e, dubitando di le galie di Alexandria, era venuto con la conserva lì, et in Canal dil Compare le trovò, et col basilisco comenzò a diserar. Et li patroni veneno a lui, e inteso non havia fato danno niun, et andavano a far li so fatti, nè haveano visto le galie, li licentiono et vene al Zante; e, trovate ditte galie, ritorna a Corphù. Scrive altre occorentie, come in ditte lettere apar.
     
      Di Udene, di sier Andrea Loredam, luogotenente, a dì 29 lujo. Come in quel zorno era andato a Pordenon, a far la consignation di quel loco, dove era podestà sier Zuan Foscarini; et fo cantà una messa per lo episcopo di Coron, di Franceschi, sufraganeo dil reverendissimo patriarcha Grimani; et fata per nome di la Signoria la consignatione. E il signor Bortolo usò alcune parole al populo; et poi dete un degno pranso in uno prado, con assa' brigata; et lauda il signor Bortolo etc.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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