Dil signor Bortolo d'Alviano, governador zeneral di le zente d'arme di la Signoria nostra, date a Pordenon, a dì 30 lujo. Ringratia la Signoria di la consignatione fatta, lauda il luogotenente etc.
Di Goricia, di sier Zustignan Morexini, provedador. Come, hessendo stà robà alcuni cavalli di stratioti da' soi garzoni et menati a Postomia, essi stratioti andono lì per averli; et il capetanio era andato a piacer, et vete li soi cavalli; et volendoli poi aver, el capetanio disse erano ronzini, qual li comprò per ducati 3, e li stratioti li dete li soi danari. Et volendo ritornar, fonno asaltati et a le man con certi todeschi, et malmenati essi stratioti; sì che non convicinano ben. Et altri avisi di zente si aspeta; et il re non vol la trieva etc.
Di Feltre, di domino Antonio Pizamano, episcopo. Come avisa aver, per relatione di uno suo fide digno, vien di terra todescha, il re di romani esser a Spiera et far diette; et non è contento di le trieve, dicendo che li soi non haveano libertà. Et manda il marchese di Brandiburg versso Postomia con zente; et che madama Margarita, sua fia, havia dato una rota al ducha di Geler grandissima; et il ducha non si trova, si tien sia stà preso e fato morir. Et altri avisi, ut in litteris.
Di Verona, di sier Francesco di Garzoni, podestà, et sier Francesco Bragadin, capetanio, di 28. Come il marchese di Mantoa li ha mandato quel'Alberico, neapolitano, homo d'arme dil capetanio di le fantarie, et quello che lo amazò; el qual l'hanno examinato a la tortura.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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