Et li oratori yspani non hanno voluto le bolle con questa clausula; sì che il papa à contentà, tuto vadi contra mori. Item, le bolle dil nostro patriarcha expedite, et vien a Venetia col palio. Il papa vol far cardinali soi famigliari, il castelan di Castel Santo Anzolo, il datario et el vescovo di Concordia, Argentin, et altri, ut in litteris; e non vol far a requisition di potentati, e li vol far presto, acciò non sia richiesto. Item, l'orator fo dal papa, era il cardinal Grimani, et disse, per nome di la Signoria, che soa [607] beatitudine fosse segura, che per nui non si faria etc.; et qui la letera difondesi, verba pro verbis etc. Il papa dice non à paura, e li danari à adunato, si niun li farà movesta, li expedirà contra di lhoro etc.
     
      Di Napoli, dil consolo. Zanze; 0 da conto.
     
      Di Ferara, di sier Francesco Orio, vicedomino. Il duca va a Rezo e starà alcuni zorni. Et di Bologna, il cardinal Castel di Rio si parte; e resterà legato a Bologna lo episcopo di Tioli, fo orator qui.
     
      Di Milam. Il gran maistro è pur amalato; il prescidente è ritornà di Franza; coloquij etc. 0 da conto.
     
      Di Franza, date a certo locho, di l'orator nostro, bone letere. Il re vol esser amico di la Signoria nostra. Et è andato, con la raina, di sora Bles, a certa Nostra Dona miraculosa, per avodarsi li fazi nascer un fio mascolo, che sia re etc.
     
      Di Maximiano, re di romani, a la Signoria nostra, fo leto una letera, scrita per la comunità de Yspruch, qual è sotoposta a esso re, et pol scriver in sua nome, tamen lui non è lì. E scrive zercha i confini di Agresta; e che quel era di signori di Agresta è honesto si habbi, e non più. Item, di certo prete, è stà remosso di uno beneficio contra raxon, et vanno scrivendo in ditta letera, ut patet in ea.