Presa: 13 et 98.
     
      Fu leto il breve dil papa et la letera dil cardinal Grimani, zercha dar il possesso dil vescoa' di Ceneda, fo di domino Francesco Brevio, è morto, al reverendo domino Marin Grimani, di sier Hironimo, di sier Antonio. Et li consieri messeno la parte: ave 32 (sic) di no; et fu presa. Et feno per compiacer il papa di questo: 31, 123.
     
      Fu posto, per li savij, che 'l provedador e castelan va a Duin possi speder certi danari, per conzar la caxa dove el dia habitar, zoè ducati 25; et fu presa. E cussì il provedador di Pixim, ut in parte.
     
      Fu posto, per sier Bortolo da Canal e sier Alvixe Capello, do galie al viazo di Alexandria, come prima messeno sier Nicolò Bon, sier Domenego Pizamano, sier Daniel Zustignan. Etiam savij ai ordeni messeno 3, a partir, ut ante, a dì 15 zener. Sier Hironimo Capello, savio a terra ferma, contradise a tute do le opinion, e messe de indusiar. Li rispose sier Alvise Capelo; poi parlò sier Nicolò Bon. Andò le parte: le do di savij ai ordeni zercha 30 per una, il resto di l'indusia. E fo presa.
     
      Fu posto, per li savij, scriver a sier Andrea Foscolo, baylo a Constantinopoli, admonirlo, a non far levar cosse di turchi, nè artilarie e monition a' nostri navilij, per li danni poria ocorer, ut in litteris. Parlò sier Tadio Contarini, savio a terra ferma, qual voleva mazor admonition et effecti. Li rispose sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma. Or il Contarini non messe 0. Andò la letera; et fu presa.
     
      [1508 08 22]A dì 22. Da poi disnar fo audientia publicha di la Signoria.