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      Et son letere vechie, 0 da conto.
     
      Di Faenza e Ferara. Di le cosse di Bologna; e come era stà retenuti a Bologna assa' citadini per questo tractato etc.
     
      Et leto le letere, sier Zacaria Contarini, el cavalier, andò in renga et fe' la relatione. Come, dovendossi partir ozi per Cremona, eri matina vene a caxa sua Piero Pender, dicendoli era venuto un consier dil re, nominato domino Zuane ... in questa note alozato a caxa sua a San Bortholamio, el qual havia da conferir con esso, et portava letere dil re, drizate a lui, et era in chiesia di la Caritae. E cussì esso sier Zacaria li andò in quella horra a parlar. El qual, fato le parole, primo lo ringratiò, da parte dil re, di aversi operato in la conclusion di [623] le trieve; et che il re ne havia auto gran apiacer, et lo havia mandato qui, drizata a lui, come a suo gran amico, perchè l'era di opinion tratar di paxe et dil modo dil suo venir in Italia a incoronarsi etc., con molte parole secrete. Et cussì, tolto licentia, ditto sier Zacaria, perchè erri fo gran consejo, mandò a dir a Nicolò Aurelio, secretario dil consejo di X, che li venisse a parlar. Al qual disse, che facesse intender al serenissimo e la Signoria, che da poi consejo, con li cai di X, li havia a dir cosse importante; e cussì vene et referì il tutto etc.
     
      Fo messo, d'acordo per i savij, di conferir questa venuta a domino Zuan Laschari, orator di Franza qui, e scriver in Franza; e cussì a l'orator yspano, e scriver in Spagna etc., ut in parte. Fo contradita per sier Luca Zen, procurator; li rispose sier ..., savio dil consejo.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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