Di Milam, dil secretario. 0 da conto. Quelle zente, dovea andar in ajuto di pisani, par non vadino, perchè fiorentini non fa altro.
     
      Di Crema, di sier Nicolò da cha' da Pexaro, podestà et capetanio. Alcuni casi innormi sequiti de lì per alcuni subditi al re di Franza, ut patet in litteris. Et li fo dato taja per pregadi, e scrito in Franza.
     
      Di Spalato, di sier Piero Malipiero, conte. Come quelli di Poliza è sublevati e non voleno esser più sotto la Signoria, immo darsi al turco, instigati di uno suo, qual stete im castel a Verona, et è venuto lì et fa queste novità; et scrive provision fate.
     
      Di Cataro, di sier Almorò Pixani, vice capetanio al colfo. Zercha la fabricha fanno turchi a Castelnovo, lentamente, ut in litteris.
     
      Di Constantinopoli, dil baylo, di primo avosto, più vechie, perhò che l'ultime fo di X ditto. Scrive il presente fece l'orator di Sophì al signor turco: alcune peze di panno d'oro; et altre cosse, ut in litteris. Et che 'l turco li à donato altri presenti, e a lui orator in danari zercha ducati 1500, e a li soi a chi 100, a chi 80 e chi 70 ducati; sì che tutti è stà apresentati dal signor; et è partito. Si tien Sophì e il turcho sarano in bona amicitia.
     
      Fu posto, per li consieri, molte taje in diversi lochi, ut patet.
     
      Fu posto, per li savij, certa expedition a li oratori, numero 8, di Rimano, venuti qui, a li capitoli richiesti, e confirmation di certi ordeni fatti per li synici etc., ut in eis. E quanto a la exention domandavano, 0 fo risposto per il presente.
     
      Fu fato il scurtinio dil vescovo di Vicenza, da esser nominato.