Et cussì la matina sequente, per il serenissimo, fo dito in colegio a Piero di Bibiena, suo secretario, e l'altro nontio venuto qui a questo effecto.
Et fu posto, per sier Zorzi Emo, savio dil consejo, sier Alvise di Prioli et sier Alvixe Mocenigo, savij a terra ferma, di risponder, che per adesso non havemo più di bisogno di esso conte di Pitiano. Et parlò contra, e ben, sier Alvixe da Molin, savio dil consejo; li rispose sier Zorzi Emo. Parlò poi sier Andrea Griti, savio dil consejo, cargando molto l'Emo; et poi il principe volse parlar. El l'Emo non messe 0. E andò sollo una parte, di acetar l'anno di rispeto. Ave 30 et più di no. Fo sagramentà il pregadi et comandà gran credenze, le disputation fate; et non si dovesse dir 0 di questo acetar l'anno di rispeto, fino la matina poi terza, acciò il principe lo dicha prima al suo secretario et noncio etc.
E cussì la matina poi tutta la terra lo intese.
Capitolo di una letera di Lorenzo Trivisan, secretario con l'orator in Franza, scrive a suo padre.
Non ameterò etiam di notificharvi, como in questi mexi proximi pasati, in questo mar Oceano da alguni navilij franzosi, poco distante de Ingaltera, è stà trovato una barcha con homeni numero 7; li quali sono stà presi e conduti qui a Roano, insieme con la barcha, fatta de zerchij coligati insieme, con una coperta de scorze de alboro. Et de li diti captivi ne è restato uno zovene solo vivo, et li altri, più atempati, sono morti. Lo qual è di comuna statura, di color obscuro como moro, uno volto largo con uno segno suso, la faza biavo; el vestimento suo de una pelle de pesse machiata, come una pelle de liompardo, in testa una zoja de paja colorita, tesuta, con sette orechie a mio veder d'orso.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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