Di Candia. Di quelle occorentie; 0 da conto.
Di Faenza, dil provedador Lando. Come il duca d'Urbin, è a Bologna, havia messo ordine far [655] mostre di zente d'arme e fantarie, et venute a li alozamenti vicino a Faenza, pur su quel dil papa; pertanto è da pensar e proveder a quella terra di Faenza, per il mal animo à il papa contra la Signoria nostra. Et scrive di quelle cosse.
Dil ditto, drizata ai cai dil consejo di X, qual fo leta im pregadi. Come era venuto da lui domino Dionisio di Naldo, di Val di Lamon, a dirli come fiorentini havia fato comandamento uno homo per caxa a certo hordine; et perhò era da pensar, et maxime per lo alozar di le zente dil papa vicino a Faenza, e dato intender di far le mostre etc.; e si provedi.
Avanti il lezer di le letere, sier Alvise Pizamano, venuto capetanio di le galie di Barbaria, referì, justa il consueto; et fo provà i patroni, qualli rimaseno.
Fu posto, per li consieri, cai di 40 e savij, che atento sier Marco Orio, ch'è preson a Constantinopoli, sij debitor di la Signoria di certa quantità di danari, zercha ducati, non dice, in diverssi oficij, che sia suspeso quel debito; metevano per 4 mexi, e il consejo volse uno anno. E cussì fo messo, et preso: 25 di no, 144 di sì.
Fu posto, per i consieri et savij, far uno provedador e castelan a Belgrado, per mexi 16, con ducati 15 al mexe, per mexi 16. Et 4 di no.
Fu posto etiam sia electo, per do man di eletion e la bancha, uno provedador e castelan in Agresta, con ducati 20 al mexe, pur per 16 mexi; il canzelier di ditti, ducati 3; el cavalier, ducati 5; et siano electi im pregadi, per 4 man di eletion e la bancha.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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