Contradise sier Piero Antonio Morexini sopradito, qual messe che non era da promover adesso questa materia, fin non si vedesse l'exito di l'acordo di Cambrai; et se indusiase, e non proclamar coloro sono partiti etc., e parlò bem. Li rispose sier Zorzi Emo, savio dil consejo. Poi parlò sier Andrea da Molim, qual messe che fosseno licentiati liberamente e vadino in Trieste. Andò queste tre parte: el Molin ave 12; iterum ballotate, il Morexini 42, il resto i savij; et quella fo presa. Et parlò ultimo sier Alvise Gradenigo per l'opinion dil Morexini.
     
      Fu posto, per i savij, la limitation di le camere a le zente d'arme, come sarà scrite qui di soto, per ducati 209 milia a l'anno; mancha la compagnia fo dil signor Carlo Malatesta, li capi e provisionati in le terre nove, et altri, per ducati 30 milia. Or andò dita parte; et fu presa.
     
      [698] Fu posto, per li diti, balotar il mandato di le zente d'arme, qual non era stà potuto balotar in colegio questa matina. Et parlò sier Francesco Trun, consier, dicendo la causa, et è bon vegnir prima su la riformazion di le zente d'arme etc. Li rispose sier Alvise Mocenigo, el cavalier, savio a terra ferma. Poi parlò sier Anzolo Trivixan, consier, qual, insieme col Trun, messeno indusiar. Poi parlò sier Alvise di Prioli, savio a terra ferma. Andò le parte: la prima, di consieri, voleva indusiar, e li savij veniseno con le sue opinion al consejo per la reformation di le zente d'arme etc., ave 17, il resto i savij. Et fu presa.
     
      Noto. Si ave, su le galie di Fiandra era stà amazà uno fiol di sier Hironimo Bembo, da San Zulian, nominato Beneto, di anni ..., da uno, fo fiol di sier Zuan Matio Contarini, di sier Priamo, nominato Pollo, zovene.