El qual rispose: È bon prima dir una parola al roy. El cardinal poi intrò in altro. Or, in conclusione, non pol veder capitoli, ni aver alcuna parola, solum dir: Che pressa è questa? Mancha 4 mexi, e parlando in altro. Concludendo, che le cosse non va ben; imo de lì, per bona via, à inteso li capitoli è contra di nui; e che il re vien in Italia potente per aver la corona, et il re di Franza li dà il passo et ducati 50 milia al presente, per aver la investitura di Milan, la qual si fa in madama Claudia e monsignor di Anguleme, et poi li darà il resto, ch'è ducati 150 milia, in li tempi limitadi; e questi 50 milia li pagerà Rossi e Torelli, ch'è ritornati in stato, con assa' altre particularità, ut in litteris. Item, che 'l re sarà questa Pasqua a Milan, dicendo, venendo il re di romani in Italia con zente, vol vegnir a vardar il suo stato.
Fu posto, per li savij, elezer per colegio do provedadori a fortifichar li passi, a spexe di la Signoria vadi, uno feltrim e belunese, l'altro in Friul et Cadore, con 3 cavali et il suo. Et fu presa: ave 138. 36 di no.
Fu posto, per 3 savij dil consejo et 2 di terra ferma, dar a Francesco dal Pra', di Val di Legora, teritorio vicentin, il dacio di la hostaria di lì, per anni X, per aversi ben portà in questa guerra. Presa.
Fu posto, per i consieri e savij, che le intrade di Agresta si scuodi per i camerlengi di Verona, e lì si pagi il provedador e castelan. Fu presa: 26 di no.
Et domente si lexe: le letere, fo chiamà consejo di X, con la zonta, dentro; et steteno più di una hora.
| |
I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
|
|
Italia Franza Milan Claudia Anguleme Rossi Torelli Pasqua Milan Italia Signoria Friul Cadore Francesco Pra Val Legora Agresta Verona
|