Or tolse licentia, et partì a dì 30 la matina, mal volentieri, perchè qui era honorato e vadagnava; et perchè el restava creditor di le sue spexe ducati 250, li fo mandati a caxa, justa il solito, per quelli di le raxon vechie. Nota, la Signoria li dà ducati 100 al mese, a l'orator di Franza, e la caxa e le barche; e il re di Franza non dà alcuna cossa al nostro orator è a presso di lui. Questa licentia richiesta fo comandà gran credenza, tamen tutta la terra fo piena, et se intese. Et eramo certi di la guerra con Franza, tenendo certo fin qui et l'orator nostro di Franza et il secretario di Milam siano stà licentiati; et perhò li padri consultavano assai, colegio stava tardi suso, et la terra in grandi affanni. Il formento, che era a lire ... il staro, saltò a lire ... E nota, in Franza si fa gran preparamenti, e in terra todescha non si fa alcuna movesta. Il re di romani è a Molines in Fiandra.
È da saper, per la Signoria fo fato intender, per li rectori di Brexa, al conte di Pitiano, capetanio zeneral nostro, che la Signoria haria a caro che 'l venisse fin qui, a consultar di quello si habbi a far. El qual si scusò per li fredi, et aver doje e mal franzoso.
Da poi disnar fo gran consejo. Fato provedador a Faenza, in loco di sier Piero Lando, refudò hessendo in rezimento, con condition si parti in termine di uno mexe; e rimase sier Marco Orio, fo di la zonta, quondam sier Piero, di largo judicio.
[726][1509 01 29]
A dì 29. Da poi disnar fo pregadi. Et leto queste letere:
Di Milam, dil Caroldo, secretario.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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