Poi parlò sier Lunardo Grimani, dicendo non era di voler questa parte, cargò il colegio etc. Andò la parte: 70 di sì, 120 di no; et fu preso di no. Et poi chazadi li papalista.
Fu posto, per i savij, tuor di danari di le decime e tanse per li bisogni presenti, come lexeno al consejo, ducati 16 milia. Fu presa.
Fu posto, per i savij, atento erano stà electi sier Alvise Dolfim et sier Marco Marzello, per colegio, andar a fortifichar li passi, come fu preso, che a li ditti sia limità per spexe ducati 60 al mese senza mostrar conto. Ave 88 di sì, 99 di no; et non fu presa, per esser mala stampa elezerli, e poi voler limitarli la spexa. Et sier Alvise Dolfim poi refudoe.
Et fo licentiato el pregadi a hore 1/2 di note; et restò consejo di X, con la zonta et il colegio, fin hore 5 di note.
[727] Et nota, la matina se intese, questa note esser partido, mandato per il consejo X, sier Carlo Valier, è le raxon vechie, quondam sier Hironimo, a Mantoa dal marchexe, per esser suo amicissimo, per acordarlo con la Signoria nostra per locotenente; el qual per segurtà darà i fioli e forteze in man di la Signoria. El qual sier Carlo partì volantissime, a dì primo fevrer saria a Mantoa.
È da saper, in questi zorni domino Francesco Lombardim, orator dil ducha di Ferara, partì di qui et andò a Ferara a piacer per sue facende, con licentia dil duca, per ritornar subito, lassando la moglie e il suo secretario qui. Or tuta la terra fo piena, etiam questo orator era partido; e che 'l ducha era andà in Franza contra il re, et è nostro inimicho; tamen non era la verità.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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