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      Et fu presa.
     
      Fo fato eletion di do provedadori sora le vendede, in luogo di sier Andrea Badoer et sier Andrea da Mosto, che hanno refudado; et rimaseno sier Lauro Venier, fo a la camera d'imprestidi, et sier Piero Alvise di Prioli, fo etiam a la camera d'imprestidi, i qualli aceptono.
     
      Fo posto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
     
      Et veneno zoso di pregadi a horre 2 di note. Et restò consejo di X suso fino horre 5 di note.
     
      La terra e li padri di colegio stavano in gran expetation di aver letere di Roma.
     
      Di Milam, dil secretario, di 25. Come per Milan molte parole si diceva, che 'l re di Franza faria guerra a la Signoria per causa di l'abatia di [729] Cereto; et si fa preparation de lì di l'ordinanza di fanti. Tamen, la Signoria nostra scrisse do letere al secretario, che, inteso la pace fata, si alegra, perchè sarà ben e union nostra. Le qual letere è stà satisfatorie a quelli prescidenti regij, ch'è monsignor di la Peliza etc.
     
      Dil dito, di 26. Come di lì si dice, l'orator nostro di Franza esser stà licentiato dal re; sì che francesi hano cativo animo versso la Signoria nostra. Et in quella note fo retenuto a Lodi uno cavalaro, andava lì a Milan, con letere di la Signoria, qual fono tolte, e, poi i lesè le fo restituite.


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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia
1882 pagine 1294

   





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