Item, mandono uno reporto auto di Milan, scriverò poi.
[1509 02 08]A dì 8. Ogni matina li capi di X in colegio, [743] cazadi li papalista, hanno gran pratiche la Signoria nostra; quel se dirà scriverò.
Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte lettere:
Di Cremona. Zercha la proferta fata per la comunità, a meter la roba, la mojer e fioli per questa illustrissima Signoria etc. Item, di uno riporto, di uno viem di Milan, di una letera à scrito il re di Franza a missier Zuan Jacomo Triulzi contra la Signoria, come sarà scripto di soto, zoè più avanti, al loco suo.
Di Goricia et Roverè. Di la dieta di Tirol, ut jam scripsi.
Di Milam, di 6. Esser zonto lì domino Hironimo da Casan, vien di Franza. E dovea zonzer domino Antonio Maria Palavisino, qual ha ordine di meter una taglia a Milan, di ducati 80 milia, sotto pretesto di far impresa. Item, di l'orator nostro 0 si sente.
Fu posto, per i savij, tuor ducati 20 milia di danari di le decime et tanse per li bisogni occorenti, ut patet in poliza. Preso.
Fu posto, per i savij, che la decima numero 76 et 77 si scuoda ancora a le cantinelle, fino a dì 15 di questo; poi sia mandà a le cazude, et si scuodi con la pena. Presa.
Fu posto, peri savij, far altri 1000 cavali lizieri; item, 5000 fanti forestieri. Et sier Andrea Venier, savio dil consejo, vol la parte con questo, sia fato 1000 arzieri di la ixola di Candia, e fati venir de qui. Andò le parte, et il Venier vadagnò di largo.
Fu posto, per i savij, scriver una bona letera a Cremona, in laude di quella comunità; la copia sarà scripta qui soto.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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