Lo imperador ha dà auctorità a 7 soi conseglieri [746] in el contado de Tirol per suo nome, et 4 per nome de li ecclesiastici, nobeli et contadini, de desponere de tuto lo governo de quel paexe, et de impegnare et alienare tute le intrade per anni 3, salvo li beneficij et confiscatione de le cose criminal.
     
      [1509 02 09]A dì 9. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. Et eri partì Zuan Piero Stella, va in Alemagna, con letere di credenza al re, con do todeschi in compagnia.
     
      Di Roma, fo letere, di 4 et 5. Dil partir a dì 4 dil papa, con li oratori di Bergogna, per Hostia, per andar a caza etc. Si dice anderà poi a Civita Vechia, tamen ancora non à sotoscripto a li capitoli di Franza etc. Et queste letere vene la note, e poi a nona gionse altre letere, pur di Roma, di 6, hore 9 di note. Coloquij abuti con cardinali, adeo per la terra fo tenute bone letere.
     
      Di Cremona. Dil zonzer lì il conte Alvise Avogaro, con la compagnia; aspetano il conte Bernardim e il fiol, e li alozerano in la terra, e le zente d'arme in li borgi. Item, esser zonto 300 fanti, mandati di Brexa, 100 ne hanno posto in castello, dove è contestabele Jacomin di Val Trompia, et il resto in la terra, soto li do contestabeli, Francesco di Maran et Negrim. E altre particularità, ut in litteris.
     
      [1509 02 10]A dì 10. La matina fo fato crida a San Marco e Rialto, che tutti quelli hanno formenti, da stera 25 in suso, in Veniexia, vadino a darsi in nota, sub poena di lire ..., a li provedadori a le biave etc., ut in ea. E questo, perchè voleno far la descrition di le biave, acciò non vengi carestia in la terra, perchè li formenti cresseva; la farina lire 5, soldi 4. È provedadori a le biave sier Stephano Contarini, sier Thomà Lion, sier Antonio da Canal.