Executori.
Sier Marco Antonio Loredam.
Sier Hironimo Capello.
A dì 20 fevrer, fo il marti di carlevar. La matina expediteno zercha fanti 4000, zoè deputono li contestabeli, et deteno danari, acciò andaseno a far le compagnie; et non solum acresseno et se reducano li fanti fati in veronese, ma etiam ne mandano a Faenza bon numero, dove è Zanon da Colorgno, contestabele, e altri capi.
Da poi disnar fo etiam colegio di savij ad consulendum.
[1509 02 21]A dì 21, fo el primo dì de quaresema. La matina fo colegio di le biave, perchè achade etiam per la terra far provision, perchè le cresseva; tamen non sarà carestia, perchè per tutto è grande abondantia.
Et da poi disnar fo colegio di savij. Vene letere di oratori a Roma, di 17. Come il papa era ritornato di Civita Vechia, come se intese; et coloquij abuti con essi oratori nostri, zercha le presente materie. Et vol ritornar a Civita Vechia, a compir certa forteza el fa far lì; et vol far X milia fanti. Et manda il cardinal Pavia legato a Bologna; tamen ancora non ha sotoscripto a li capitoli di Franza, nè dato danari etc. Item, à dito soa santità, che 'l canonicha' di Padoa è contento l'habi el fiol di sier Hironimo Lippomano, e non domino Philippo Bernardo, per la riserva. Le qual letere lete, fo dito per la terra esser bone letere.
[759] Di Milam, dil secretario nostro. Coloquij auti con domino Zuan Laschari, che è lì, che l'exercito fa il suo re è per compagnar il re di romani a Roma; et perchè se intende esso re di romani non far fin hora demostration alcuna di zente, potria esser il christianissimo re non facesse altro etc., come dirò di soto.
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I Diarii
Tomo VII
di Marino Sanuto
Editore Visentini Venezia 1882
pagine 1294 |
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