Ma morto il primogenito, e dopo quello anco il padre, egli successe nel regno, et avendo per grand'onore adoperarsi in una controversia di lettere cosí illustre, scrisse un libro de 7 sacramenti, difendendo anco il pontificato romano et oppugnando la dottrina di Lutero; cosa che al pontefice fu tanto grata che, ricevuto il libro del re, l'onorò col solito titolo di difensore della fede. Ma Martino non si lasciò spaventare dal splendore regio che non rispondesse a quella Maestà con altretanta acrimonia, veemenzia e poco rispetto, con quanta aveva risposto ai piccioli dottori. Questo titolo regio entrato nella controversia la fece piú curiosa, e come avviene nelli combattimenti, che i spettatori s'inclinano sempre al piú debole et essaltano piú le azzioni mediocri di quello, cosí qui concitò l'inclinazione universale piú verso Lutero.
[Il moto de' svizzeri continua. Il senato di Zurigo vi provede per via di conferenza]
Subito che fu per tutto publicato il bando dell'imperatore, l'istesso mese Ugo, vescovo di Costanza, sotto la diocese del quale è posta la città di Zurich, scrisse al collegio de' canonici di quel luogo, nel numero de quali era Zuinglio, et un'altra lettera al senato della medesima città. In quelle considerò il danno che le chiese e le republiche ancora pativano per le novità delle dottrine, con molto detrimento della salute spirituale, confusione della quiete e tranquillità publica. Gli essortò a guardarsi dalli nuovi dottori, mostrando che non sono mossi se non dalla propria ambizione et instigazione diabolica.
| |
Lutero Martino Maestà Lutero Zurigo Ugo Costanza Zurich Zuinglio
|