Poi gli dà commissione il pontefice di confessar ingenuamente che questa confusione fosse nata per li peccati degli uomini, massime de' sacerdoti e prelati, confessando che in quella Santa Sede, già alcuni anni, sono state fatte molte cose abominevoli, molti abusi nelle cose spirituali, molti eccessi ne' precetti e finalmente tutte le cose mutate in male, in maniera che si possa dire che l'infermità sia passata dal capo alle membra, da sommi pontefici agli inferiori prelati, sí che non vi sia stato chi faccia bene né pur uno. Alla correzzione del qual male egli, per propria inclinazione e debito, è deliberato adoperarsi con tutto lo spirito et usar ogni opera acciò che innanzi ogni altra cosa la corte romana, donde forse tanto mal è proceduto, si reformi. Il che tanto piú farà, quanto vede che tutto 'l mondo avidamente lo desidera. Niuno però dover meravigliarsi se non vederà cosí subito emendati tutti gli abusi. Perché, essendo il male invecchiato e fatto moltiplice, bisogna a passo a passo procedere nella cura e cominciar dalle cose piú gravi per non turbar ogni cosa col voler fare tutto insieme. Gli commise ancora che promettesse per suo nome che egli gli osservarebbe i concordati e che s'informarebbe de' processi avvocati dalla rota, per rimetterli ad partes secondo la giustizia. Et in fine che sollecitasse i prencipi e stati per nome suo a rispondere alle lettere et informarlo de' mezi per li quali si potesse ovviar piú commodamente ai luterani. Oltre l'aver presentato il breve del papa e l'informazione, propose anco il noncio che in Germania si vedeva quasi per tutto i religiosi uscir de' monasteri e ritornar al secolo et i preti maritarsi con gran sprezzo e vilipendio della religione, e la maggior parte di loro commetter anco molti eccessi et enormità; per il che era necessario che fosse pigliata provisione, per la quale questi sacrileghi matrimonii fossero separati, gli autori severamente puniti, e gli apostati rimessi nella potestà de' loro superiori.
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Santa Sede Germania
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