Perilché rescrisse in Germania a' prencipi, lamentandosi che avendo egli condannato tutti i libri di Lutero, la dieta si fosse ristretta ai soli contumeliosi. Ma piú gravemente li riprese ch'avessero fatto decreto di celebrar il concilio in Germania et avessero ricercato il legato di trattarne col pontefice, quasi che questo non appertenesse piú ad esso pontefice e a sé che a loro; i quali, se credevano che fosse tanto utile alla Germania la congregazione d'un concilio, dovevano aver ricorso a lui che l'impetrasse dal pontefice; con tutto ciò, conoscendo egli ancora che ciò sarebbe stato utile per la Germania, era risoluto che si celebrasse, in tempo e luogo, però, quando e dove egli potesse ritrovarsi in persona. Ma toccando l'aver ordinato una nuova reduzzione in Spira per regolarvi le cose della religione sino al concilio, disse di non voler in modo alcuno concederlo; anzi li commandava ch'attendessero ad obedire all'editto di Vormazia e non trattassero cosa alcuna di religione sin tanto che non si congregasse un concilio per ordine del pontefice e suo. Le lettere imperiali, piú imperiose di quello che la Germania era solita ricevere dalli predecessori, mossero umori assai pericolosi negli animi di molti prencipi, che fluttuando averebbono facilmente sortito qualche fastidioso termine.
[Il proposito della dieta è sospeso per li turbamenti]
Ma il moto presto restò sedato e rimase l'anno seguente 1525 senza nissuna negoziazione in questa materia. Perché in Germania si eccitò ribellione de' villani contra i prencipi e magistrati, e la guerra degli anabaptisti che tenne ognuno occupato; et in Italia successe nel principio dell'anno la giornata di Pavia e la prigionia del re Francesco di Francia, la quale inalzò cosí l'animo di Cesare che li pareva aver tutto 'l mondo in suo arbitrio; ma poi lo tenne tutto occupato per le leghe di molti prencipi che si trattarono contra di lui, e per la negoziazione della liberazione del re.
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