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      Ma se la Santità Sua facesse altrimenti, protestava inanzi a Dio et agli uomini che non si poteva ascriver a colpa sua nissuna delle sinistre cose che sarebbono avvenute alla religione cristiana; promettendo che se Sua Santità ammetterà le sue giustificazioni, come vere e legitime, egli non si riccorderà delle ingiurie ricevute. Ma se continuerà contra di lui con l'arme, poi che ciò non sarà far officio di padre, ma di parte, né di pastore, ma di assalitore, non sarà conveniente che sia giudice in quelle cause, né essendovi altro a chi aver ricorso contro di lui, per propria giustificazione rimetterà tutto alla recognizione e giudicio d'un concilio generale di tutta la cristianità, essortando nel Signore la Santità Sua che dovesse intimarlo, in luogo sicuro e congruo, prefigendovi termine conveniente. Perché vedendo lo stato della Chiesa e religione cristiana tutto turbarsi, per proveder alla salute propria e della republica, ricorre ad esso sacro et universal concilio et a quello appella di tutte le minaccie e futuri gravami.
      La risposta alla seconda fu sotto il 18 et in quella diceva essersi rallegrato vedendo nelle seconde lettere la Santità Sua trattar piú benignamente e di meglior animo desiderar la pace. La qual se fosse cosí in potestà di lui di stabilire, come in mano d'altri il muover la guerra, vederebbe qual fosse l'animo suo. Se ben tiene che la Santità Sua parli spinta da altri e non d'animo spontaneo, e spera in Dio che ella debbia piú tosto procurar la salute publica, che secondar gli affetti d'altri.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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