[Cesare finge dolore e tratta accordo col pontefice]
Ma l'imperatore, ricevuto aviso del sacco di Roma e della prigionia del papa, diede molti segni di grandissimo dolore e ne fece dimostrazione col far immediate cessar dalle solenni feste che si facevano in Vagliadolid per essergli nato il figliuolo a 21 di quel medesimo mese; con le qual apparenze averebbe fatto fede al mondo di pietà e religione, se insieme con quelle avesse immediate commandato almeno la liberazione della persona del papa. Ma il mondo, che vidde restar prigione il pontefice ancora 6 mesi, s'accorse quanta differenzia sia dalla verità all'apparenza.
Fu dato immediate principio a trattar dell'accommodamento e liberazione del pontefice, e voleva l'imperatore che fosse condotto in Spagna, giudicando, come veramente sarebbe stato, sua gran riputazione se d'Italia in 2 anni fossero stati condotti in Spagna doi cosí gran prigioni, un re di Francia et un pontefice romano. Ma perché tutta Spagna e specialmente i prelati detestavano di veder con gli occhi una tanta ignominia della cristianità, che fosse menato là prigione chi rappresentava la persona di Cristo, cessò da questa pretensione, avendo anco considerazione di non concitarsi troppo grand'invidia et irritar l'animo del re d'Inghilterra, del quale temeva molto, quando l'avesse constretto a congiongersi piú strettamente di quel che era congionto, per la pace publicata nell'agosto, col re di Francia, il qual aveva già mandato un potente essercito in Italia et ottenuto diverse vittorie in Lombardia.
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