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      Ma con tutto ciò l'essempio di Berna fu seguitato a Geneva, Costanza et altri luoghi convicini, et in Argentina fatta una publica disputa, per publico decreto fu proibita la messa sin tanto che i defensori di questa dimostrassero che fosse culto grato a Dio, non ostante che dalla camera di Spira gli fosse fatta una grande e longa rimostranza, che non solo ad una città, ma né anco a tutti gli ordini dell'Imperio fosse lecito far innovazione di riti e dottrina, essendo ciò proprio d'un concilio generale o nazionale.
      In Italia ancora, essendo questi 2 anni senza papa, senza corte romana, e parendo che le calamità di quelli fossero essecuzione d'una sentenzia divina contra quello governo, molte persone s'accostarono alla riforma, e nelle case private in diverse città, massime in Faenza terra del papa, si predicava contra la Chiesa romana e cresceva ogni giorno il numero di quelli che gli altri dicevano luterani et essi si chiamavano evangelici.
      L'anno seguente 1528 l'essercito francese fece gran progresso nel regno di Napoli, occupatolo quasi tutto, il che costrinse i capitani imperiali a condur l'essercito fuori di Roma molto diminuito, parte per quelli che carichi di preda la vollero condur in sicuro e parte per la peste che causò in loro gran mortalità. I collegati facevano grand'instanzia al pontefice che, essendo Roma liberata per necessità e non per volontà dell'imperatore, non avendo piú bisogno di temporeggiar con lui, in quell'occasione si dichiarasse congionto con loro e procedesse contra lui con le arme spirituali, e lo privasse del regno di Napoli e dell'imperio.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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