Esser sparsa fama che i pontefici non vogliono concilio per timore che l'autorità loro sia ristretta: raggione che in lui non fa impressione alcuna, essendo l'autorità sua data da Cristo immediate con promessa che manco le porte dell'inferno non potranno prevalere contra quella, et avendo l'esperienza de' tempi passati mostrato che per nissun concilio celebrato è stata diminuita l'autorità pontificale; anzi, che seguendo le parole del Signore, i padri l'hanno sempre confessata assoluta et illimitata, come è veramente. E quando i pontefici, per umiltà o per altro rispetto, si sono astenuti d'usarla intieramente, i padri sono stati autori di fargliela metter tutta in essecuzione. E questo può veder chiaro chi leggerà le cose passate; perché sempre i pontefici si sono valuti di questo mezo contra le nuove opinioni di eretici et in ogni altra necessità con aumento dell'autorità loro. E quando si volesse anco tralasciar la promessa di Cristo, che è il vero et unico fondamento, e considerar le cose in termini umani, il concilio consta di vescovi, ai vescovi la grandezza pontificia è utile, perché da quella sono protetti contra i prencipi e popoli. I re et altri soprani ancora, che hanno inteso et intenderanno ben le regole di governo, sempre favoriranno l'autorità apostolica, non avendo altro mezo di reprimer e tener in ufficio i loro prelati, quando hanno spirito di trapassare il grado proprio. Concluse il papa esser nell'animo suo tanto certo dell'essito che poteva parlarne come profeta et affermare che facendo concilio seguirebbono maggiori disordini in Germania.
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Cristo Cristo Germania
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