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      Et all'imperatore fece risposta che non faceva bisogno per allora entrar in stretto essamine della dottrina, ma considerare l'essempio che s'averebbe dato a tutti li spiriti inquieti e sottili, a' quali non averebbono mancato infinite altre novità da proporre con non minore verisimilitudine, le quali avidamente sarebbono state udite per il prurito d'orrecchie che eccitano nel mondo le novità. E quanto agli abusi notati, il correggerli causerebbe maggiori inconvenienti di quelli che si pensa rimediare. Il suo parere esser che, essendo letta la dottrina de' luterani, per levare il pregiudizio fosse letta una confutazione parimente, la quale non si publicasse in copie, per non aprir strada alle dispute, e s'attendesse col mezo del negozio ad operare che i protestanti ancora s'astenessero dal caminar piú inanzi, proponendo favori e minaccie. Ma la confessione letta, negli animi de' catolici che l'udirono fece diversi effetti: alcuni ebbero i protestanti per piú empii di quello che si erano persuaso prima che fossero informati delle loro particolari opinioni; altri, in contrario, rimessero molto del cattivo concetto in che gli avevano, riputando i loro sensi non tanto assurdi quanto avevano stimato, anzi, quanto a gran parte degli abusi confessavano che con ragione erano ripresi. Non è da tralasciare, che 'l cardinal Matteo Langi, arcivescovo di Salzburg, a tutti diceva esser onesta la riforma della messa e conveniente la libertà ne' cibi e giusta la dimanda d'esser sgravati di tanti precetti umani, ma che un misero monaco riformi tutti non esser cosa da sopportare.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





Matteo Langi Salzburg