Le quali persuasioni non giovando, poiché negavano la loro dottrina esser nuova et i riti della romana Chiesa essere antichi, Cesare, mettendo in opera gli altri rimedii consegliati dal legato Campeggio, fece trattar con ciascuno a parte, proponendo qualche sodisfazzione nelle cose di loro interesse molto desiderate, et anco mettendo loro inanzi diverse opposizioni et attraversamenti che egli averebbe eccitati alle cose loro, mentre persistessero fermi nella risoluzione di non riunirsi alla Chiesa. Ma, o perché quei prencipi pensassero di far ben i fatti loro perseverando, o pur perché anteponessero ad ogni altro interesse il conservar la religione appresa, gli ufficii, se ben potenti, non partorirono effetto. Nemeno poté ottener Cesare da loro che si contentassero di conceder nelle loro terre l'essercizio della religione romana, sino al concilio, che egli prometteva doversi intimare fra 6 mesi, avendo i protestanti penetrato ciò esser invenzione del legato pontificio, il qual non potendo ottener di presente il suo intento, giudicava far assai se, con stabilir in ogni luogo l'uso della dottrina romana, mettesse confusione ne' popoli già alienati, onde restasse la via aperta alli accidenti che potessero dar occasione d'estirpar la nuova. Perché, quanto alla promessa d'intimar il concilio fra 6 mesi, sapeva ben che molti impedimenti s'averebbono potuto alla giornata pretendere per metter dilazione, e finalmente per deluder ogni aspettazione.
Non avendosi potuto concludere alcuna cosa, partirono i protestanti in fine d'ottobre, e Cesare fece un editto per stabilimento degli antichi riti della religione catolica romana; il quale insomma conteneva: che non si mutasse cosa alcuna nella messa, nel sacramento della confirmazione e dell'estrema onzione, che le imagini non fossero levate d'alcun luogo e le levate fossero riposte, che non fosse lecito negar il libero arbitrio, né meno tener opinione che la sola fede giustifica, che si conservassero i sacramenti, le ceremonie, i riti, l'essequie de' morti nel medesimo modo, che i beneficii si dessero a persone idonee, e che i preti maritati o lascino le mogli, o siano soggetti al bando, tutte le vendite de' beni della Chiesa et altre usurpazioni siano irritate, nell'insegnar e predicar non si possi uscir di questi termini, ma si essorti il popolo ad udir la messa, invocar la Vergine Maria e gli altri santi, osservar le feste e digiuni, dove i monasterii et altri sacri edificii sono stati destrutti, siano reedificati, e sia ricercato il pontefice di far il concilio et inanzi 6 mesi intimarlo in luogo idoneo, e doppo, fra un anno al piú longo, dargli principio; che tutte queste cose siano ferme e stabili, e nissuna appellazione o eccezzione che se gli faccia contra abbia luogo, e che per conservar questo decreto ogni uno debbia metter tutte le sue forze e facoltà e la vita ancora et il sangue, e la camera proceda contra chi s'opponerà.
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