Che Cesare debbia procurar che 'l concilio sia intimato fra 6 mesi e fra un anno incomminciato. Il che se non si potesse fare, tutti li stati dell'Imperio siano chiamati et adunati per deliberare quello che si doverà fare, cosí nella materia del concilio come nelle altre cose necessarie. Che Cesare debbia suspendere tutti i processi giudiciali in causa di religione fatti dal suo fiscale o da altri contra l'elettore di Sassonia e suoi congionti, sino al futuro concilio overo alla deliberazione sudetta delli stati.
Dall'altra parte l'elettor di Sassonia e gli altri prencipi e città promettessero di servare questa publica pace con buona fede e render a Cesare la debita ubedienza e conveniente aiuto contra il Turco; la qual pace Cesare con sue lettere date alli 2 d'agosto ratificò e confermò; sospese anco tutti li processi, promettendo di dar opera per la convocazione del concilio fra sei mesi, e per il principio fra un anno. Diede anco conto a' prencipi catolici della legazione mandata a Roma per la celebrazione del concilio, soggiongendo che per ancora non si erano potute accordar alcune difficoltà molto grandi circa il modo e luogo. Però continuerebbe operando che si risolvessero e che il pontefice venisse alla convocazione, sperando che non sarebbe per mancar al bisogno della republica et al suo ufficio; ma quando ciò non riuscisse, intimerebbe un'altra dieta per trovarvi rimedio.
Fu questa la prima libertà di religione che gli aderenti alla confessione di Lutero, chiamata augustana, ottennero con publico decreto, del quale variamente si parlava per il mondo.
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