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      Onde è nata la controversia, la quale non può esser terminata se non in un concilio, dove la sentenza del pontefice e la potenza di qual si sia non possa pregiudicar alla causa, e dove il giudicio si faccia non secondo le leggi delli pontefici o le opinioni delle scole, ma secondo la Sacra Scrittura. Il che quando non si facesse, vanamente sarebbe presa una tanta fatica, come si può veder per gli essempii di qualche altri concilii celebrati per inanzi.
      Ora le proposizioni del pontefice esser contrarie a questo fine, alle ricchieste delle diete et alle promesse dell'imperatore. Perché, quantonque il papa proponga un libero concilio in parole, in fatti però lo vuole ligato, sí che non possano esser ripresi i vizii né gli errori, et egli possa defender la sua potenza. Non essere domanda raggionevole che alcuno si oblighi a servar i decreti prima che si sappia che ordine e che modo e forma si debbia tenere in fargli: se il papa sia per voler che la suprema autorità sia appresso di lui e de' suoi, se vorrà che le controversie siano discusse secondo le Sacre Lettere overo secondo le leggi e tradizioni umane. Parergli anco cavillosa quella clausola che il concilio debbia esser fatto secondo il costume vecchio: perché, intendendosi di quell'antico, quando si determinava conforme alle Sacre Lettere, non lo ricusarebbono; ma i concilii dell'età superiore esser molto differenti da quei piú vecchi, dove troppo è stato attribuito a' decreti umani e pontificii. Esser speciosa la proposta, ma levar affatto la libertà dimandata e necessaria alla causa.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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