[Il papa, sdegnato contra Cesare per questa instanza del concilio, si collega col re di Francia]
Mentre che queste cose si trattavano, il pontefice, che prevedeva la risposta che sarebbe venuta di Germania e che già in Bologna aveva concetta poca confidanza con Cesare, si alienò totalmente dall'amicizia, perché nella causa di Modena e Reggio, vertente tra Sua Santità et il duca di Ferrara, rimessa dalle parti al giudicio dell'imperatore, egli prononciò per il duca. Per tutte le qual cause il papa negoziò confederazione col re di Francia, la qual si concluse e stabilí anco col matrimonio di Enrico, secondogenito regio, e di Catarina de' Medici, pronepote di Sua Santità. E per dar perfetto compimento al tutto, Clemente andò personalmente a Marsilia per abboccarsi col re. Il qual viaggio intendendo esser dall'universal ripreso, come non indrizzato ad alcun rispetto publico, ma alla sola grandezza della casa, egli giustificava, dicendo esser intrapreso a fine di persuader il re a favorir il concilio per abolire l'eresia luterana. Et è vero che in quel luogo, oltre le altre trattazioni, fece ufficio con la Maestà cristianissima accioché si adoperasse con i protestanti, e massime col lantgravio d'Assia, che doveva andar a trovarlo in Francia, per fargli desistere dal domandare concilio, proponendo loro che trovassero ogni altra via per accommodare le differenze e promettendo che esso ancora averebbe coadiuvato con buona fede et opere efficaci al suo tempo.
Fu l'ufficio fatto dal re; né però poté ottenere, allegando il lantgravio che nissun altro modo era per ovviare alla desolazione di Germania, e tanto era non parlar di concilio, quanto dar spontaneamente nella guerra civile.
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