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      Ma il cardinal Scomberg ne mandò una copia in Germania, il che da alcuni fu creduto non esser fatto senza saputa del pontefice, acciò fusse veduto che in Roma vi era qualche dissegno e qualche opera ancora di riformazione. La copia mandata fu subito stampata e publicata per tutta Germania, e fu anco scritto contra di quella da diversi in lingua tedesca e latina. E pur tuttavia nella medesima regione cresceva il numero de' protestanti, essendo entrati nella loro lega il re di Dania et alcuni prencipi della casa di Brandeburg.
     
     
      [Il papa intima il concilio in Vicenza]
     
      Avvicinandosi il mese di novembre, il pontefice publicò una bolla di convocazione del concilio a Vicenza, e causando che per la vicinità dell'inverno vi era bisogno di prorogar il tempo, l'intimò per il primo di maggio dell'anno seguente 1538, e destinò legati a quel luogo tre cardinali, Lorenzo Campeggio, già legato di Clemente VII in Germania, Giacomo Simoneta e Gieronimo Aleandro, da lui creati cardinali.
      Uscita la bolla in luce, in Inghilterra fu publicato un altro manifesto del re contra questa nuova convocazione, inviato a Cesare et ai re e popoli cristiani, dato sotto gli 8 aprile dell'istesso anno 1538: che avendo già manifestato al mondo le molte et abondanti cause per quali aveva ricusato il concilio, che il papa fingeva voler celebrar in Mantova, prorogato poi senza assignazione di certo luogo, non gli pareva conveniente, ogni volta che il pontefice avesse escogitato qualche nuova via, dover esso pigliar fatica di protestare o ricusare quel concilio che egli mostrasse di voler celebrare.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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