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      Ebbe anco il noncio ordine di mostrare all'imperatore che le cose concesse dal London, quando fossero confermate da lui, mostrariano che non fosse vero figliuolo della Sede apostolica, e che tutti i prencipi catolici di Germania ne facevano querela e tenevano che la Sua Maestà non la confermarebbe; e di proporli altri suoi interessi toccanti il ducato di Gheldria e l'elezzione del re de' Romani per moverlo maggiormente; raccordandogli ancora che per tolerare i luterani ne' loro errori, non potrà però disponere la Germania, come London et altri gli deping[o]no, perché è cosa ormai nota che non si può fidare di conservare gli imperii, dove si perde la religione o dove due religioni sono comportate. Che ciò è accaduto agli imperatori orientali, i quali, abandonata l'ubedienza all'universale pontefice di Roma, persero le forze et i regni. Esser manifeste le fraudi de' luterani, che hanno proceduto sempre malignamente con Sua Maestà, e che sotto pretesto di rassettar le cose della religione, vanno procurando altro che religione. Esserne essempio la dieta di Spira del '26, di Noremberg del '32 e di Calano del '34, quando il duca di Vitemberg ripigliò il ducato: il che mostrò che i moti del lantgravio e luterani non furono per causa di religione, ma per levare quel Stato al re de' Romani. Mettesse in considerazione che, quando convenisse co' luterani, i prencipi catolici non potrebbono tolerar un tal disordine, che Sua Maestà potesse piú sopra loro, che sopra i protestanti, e pensarebbono a nuovi rimedii.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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