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      Prima, perché è cosí annessa alle ossa del pontificato, che non può essere concessa ad altra persona; poi ancora, perché non si trovano parole, né clausule con quali si possi communicare dal pontefice l'autorità di determinare le cose controverse della fede, essendo il privilegio di non poter fallare donato alla sola persona del pontefice in quelle parole: "Ego rogavi pro te, Petre". Ma ben che Sua Santità gli aveva data ogni potestà di concordare co' protestanti, purché essi ammettino i principii: che sono il primato della Sede apostolica, instituito da Cristo, et i sacramenti, sí come sono insegnati nella Chiesa romana, e le altre cose determinate nella bolla di Leone, offerendosi nelle altre cose di dar ogni sodisfazzione alla Germania, ma pregando Sua Maestà che non volesse ascoltare proposta di cosa, la quale non fosse conveniente concedere senza saputa delle altre nazioni, acciò non si facesse nella cristianità qualche divisione pericolosa. Delle cose che in quella dieta passarono è necessario far particolare menzione, perché quella fu causa principale che indusse il pontefice non tanto a consentire come prima, ma anco a metter ogni spirito acciò il concilio si congregasse, et i protestanti a certificarsi che né in concilio, né dove intervenisse ministro del papa potevano sperare d'ottenere cosa alcuna.
      Si comminciò la prima azzione a 5 d'aprile, dove fu proposto, per nome di Cesare, come, vedendo la Maestà Sua il turco penetrato nelle viscere di Germania, di che ne era causa la divisione delli stati dell'Imperio per il dissidio della religione, aveva sempre cercato via di pacificarla, et essendogli parsa commodissima quella del concilio generale, era andato a posta in Italia per trattarne con Clemente; e dopo, non avendo potuto condurlo ad effetto, era tornato et andato in persona a Roma per trattarne con Paolo; il quale anco si era mostrato pronto, ma non avendosi potuto effettuare per varii impedimenti della guerra, finalmente aveva convocata quella dieta e ricercato il pontefice di mandarci un legato.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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