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      Tra tanto tutti stessero in pace, né si movesse alcun tumulto per la religione, e le chiese dell'una e dell'altra religione godessero i suoi beni. Questo recesso non piacque a' catolici generalmente: ma perché alcuni d'essi s'erano accostati a' protestanti, gli altri approvavano questa via di mezo. Quelli che non se ne contentavano, veduto essere pochi, si risolsero di sopportarlo.
      Ma seguitando tuttavia la guerra, il pontefice, aggionto allo sdegno conceputo per la confederazione con Inghilterra, che l'imperatore non aveva mai assentito ad alcuno de' molti et ampli partiti offertigli dal cardinale Farnese, mandato legato con lui in Germania, intorno al concedere a' Farnesi il ducato di Milano, e che finalmente dovendo intervenire nella dieta di Spira, non aveva concesso che il cardinale legato lo seguisse a quella, per non offendere i protestanti, e finalmente considerato il decreto fatto nella dieta, tanto a sé et alla Sede apostolica pregiudiciale, restò maggiormente offeso vedendo le speranze perdute e tanto diminuita l'autorità e riputazione sua, e giudicava necessario risentirsi. E se bene dall'altro canto, considerato che la parte sua in Germania era indebolita e fosse da' suoi piú intimi consegliato dissimulare, nondimeno finalmente essendo certo che, dichiarato apertamente contrario a Cesare, obligava piú strettamente il re di Francia a sostentare la sua riputazione, si risolse incomminciare dalle parole, per pigliare occasione di passar a' fatti che le congionture avessero portato.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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