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      Che secondo il decreto di Spira, aveva dato ordine ad uomini dotti e di buona conscienza che componessero una riforma; la qual anco era stata ordinata. Ma essendo cosa di molta deliberazione et il tempo breve, soprastando la guerra turchesca, avere Cesare deliberato che, tralasciato di parlare piú oltre di questo, s'aspettasse di veder prima qual fosse esser il progresso del concilio e che cosa si poteva da quello sperare, dovendosi comminciare presto; che, quando non apparisse frutto alcuno, si potrebbe inanzi il fine di quella dieta intimare un'altra per trattare tutto 'l negozio della religione, attendendo adesso a quello che piú importa, cioè alla guerra de' turchi.
     
     
      [I protestanti rifiutano il concilio tridentino]
     
      Di questa proposta presero i protestanti gran sospetto, perché, dovendo durare la pace della religione sino al concilio, dubitarono che, snervati di danaro per le contribuzioni contra il Turco, non fossero assaliti con pretesto che il decreto della pace per l'apertura del concilio in Trento fosse finito. Però dimandarono che si continuasse la trattazione incomminciata, allegando essere assai longo il tempo a chi ha timor di Dio, overo almeno si stabilisse di nuovo la pace sino ad un legitimo concilio tante volte promesso, quale il tridentino non era, per le raggioni tante volte dette; e dichiararono di non poter contribuire, se non avendo sicurezza d'ogni pace, non ligata a concilio ponteficio, quale avevano ripudiato sempre che se n'era parlato; e se ben gli ecclesiastici assolutamente acconsentivano che la causa della religione si rimettesse totalmente al concilio, fu nondimeno risoluto d'aspettare la risposta di Cesare inanzi la conclusione.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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